Una politica intelligente e responsabile di prevenzione, senza ricorrere a nuovi lockdown.
Questa la ricetta di Lettera 150
- Realizzare tamponi di massa. Consentire ai centri diagnostici privati di effettuare i tamponi in ogni regione.
- Attrezzare posti in terapia intensiva per sostenere una ondata di ricoveri pari a marzo.
- Prevedere scorte e produzioni di medicinali strategici.
- Obbligare all’uso delle mascherine con controlli severi.
- Distribuire i vaccini antinfluenzali a tutti gli italiani. Promuovere la vaccinazione contro lo pneumococco.
- Riaprire i centri storici alle auto, aumentare le corse dei mezzi pubblici, introdurre impianti di sanificazione dell’aria sui mezzi pubblici e contingentarne effettivamente gli accessi.
- Interrompere la didattica in presenza nelle università, in particolare dove non ci siano spazi idonei.
- Incoraggiare il più possibile lo smart working anche nel privato con opportuni incentivi.
- Prevedere strutture ove domiciliare su base volontaria soggetti positivi conviventi con altri famigliari.
- Dopo 14 giorni di cui gli ultimi 3 senza sintomi eliminare l’obbligo di reclusione domiciliare per chi sia stato positivo sintomatico senza necessità di un tampone di controllo.
Non si ritiene opportuno dare corso a lockdown che recludano milioni di italiani nelle proprie abitazioni sul modello di quanto fatto fra marzo e aprile scorsi.