In Italia, il rapido mutamento dello scenario epidemico (SARS-COV-2 o COVID19) impone sempre più l’assunzione di decisioni strategiche, nonché l’adozione di misure adeguate a fronteggiare sia la complessità del fenomeno in essere, sia le sue molteplici conseguenze, soprattutto sui piani della salute pubblica, sociale ed economico-aziendale.
Nel raggio d’azione attivato dalle istituzioni e dagli organismi competenti, orientato alla salvaguardia del sistema Paese nella sua interezza, un focus rilevante deve essere rappresentato dal preservare il sistema economico, attraverso i suoi settori portarti, le sue imprese, i suoi imprenditori e tutte le categorie di portatori di interesse a vario titolo coinvolte.
È proprio in quest’ottica che si rilevano disagi e criticità nel settore dei trasporti, con particolare attenzione per quelli pubblici. Se da un lato, il settore dei trasporti pubblici sembra essere al centro del dibattito, con problematiche di efficientamento nella gestione del COVID19, tra cui i) la fissazione di criteri inerenti alla capienza di ciascun mezzo di trasporto (es. autobus, metro, tram) e ii) il distanziamento sociale/individuale, incluse le modalità per il suo rispetto; dall’altro lato, il settore dei trasporti, nel comparto dei servizi offerti da taxi e dal noleggio con conducente (NCC), sembra soffrire di una crisi generata dal crollo della domanda, proveniente in prevalenza dai flussi turistici e dal mondo del business, soprattutto nelle grandi città.
Contemperare le esigenze del trasporto pubblico con quelle del comparto taxi e NCC significa approcciare soluzioni contingenti e utili ad alleviare le nascenti problematiche di cui non si auspica il protrarsi per lungo tempo. Una possibile strada, fermo restando la volontà delle parti interessate, nonché delle organizzazioni di categoria di incontrarsi su tale proposta, potrebbe essere quella di ridefinire al ribasso le tariffe taxi e NCC per renderle più competitive con quelle ad esempio dei servizi autobus-metro-tram, nonchè per aumentare la domanda e le entrate economiche, inglobando una parte della domanda che attualmente è rivolta al trasporto pubblico per eccellenza e che, per ragioni economiche, non può accedere al suddetto comparto. Tali misure potrebbero consentire altresì di alleviare talune problematiche sopra richiamate del trasporto pubblico, tra cui il sovraffollamento dei mezzi pubblici e la salvaguardia della salute pubblica.
Nella stessa direzione, l’adozione di smart technologies e, in particolare, di big data può contribuire alla visualizzazione immediata delle criticità esistenti nei vari settori economici in ambito nazionale, tra cui quello del trasporto pubblico.
In particolare, la raccolta di enormi quantità di dati e informazioni (es. comportamenti e abitudini dei lavoratori; contesto e caratteristiche del processo di contagio sociale) attraverso i big data, su aspetti precisi e di interesse dei soggetti coinvolti a vario titolo (es. settori economici, funzionamento, domanda vs offerta), può consentire la semplificazione di taluni processi di decision-making, attivati appunto dalle istituzioni e dalle organizzazioni coinvolte, garantendo azioni mirate alla risoluzione delle problematiche emergenti in tempi ristretti. Nella consapevolezza che tali riflessioni necessitano di ulteriore approfondimento, anche l’avvento della rivoluzione digitale può integrarsi nella gestione dell’epidemia da COVID19!
Prof. Rosa Lombardi, associato di Economia Aziendale, La Sapienza