“Uno sciopero inopportuno per i lavoratori e dannoso per il Paese. Che i sindacati ci ripensino”. Così Lettera150, il think tank che riunisce circa 250 accademici di diverse discipline, in merito all’astensione dal lavoro proclamata per la giornata del 9 dicembre dalla Triplice.
“Presa visione del comunicato con cui i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno proclamato, per l’intera giornata del 9 dicembre prossimo, o per turno di lavoro, e con la sola «garanzia dei servizi minimi essenziali previsti», uno sciopero nazionale dei lavoratori della pubblica Amministrazione;
considerato che la motivazione dello stato di agitazione starebbe, a detta dei sindacati stessi, nella presa d’ «atto dell’esito del confronto tra il Governo e le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, in mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi», Lettera150,
visto il grave momento che attraversa il Paese,
ricordato il forte richiamo alla collaborazione tra tutte le sue componenti, più volte espresso, e anche assai di recente, dal Presidente della Repubblica,
ritenendo che quelli in corso siano giorni in cui si debbano far funzionare al meglio e al massimo – non già «al minimo» – tutti i servizi pubblici (e in particolare quelli relativi ai trasporti e alla scuola),
reputa che il metodo di protesta dello sciopero risulta, allo stato, inopportuno e gravemente errato.
«Lettera 150» comprende le ragioni del grave disagio che caratterizza diversi ambiti della p.a., nè condivide che il Governo non abbia inteso aprire un dialogo con le Confederazioni per risolvere le vertenze in atto,
ma al contempo non intende ignorare che, mentre molti lavoratori del settore privato oggi versano in condizioni di particolare difficoltà quando non di nuova povertà, appare inopportuno bloccare il Paese da parte di chi, sin dall’inizio della pandemia, non ha mai cessato di ricevere regolarmente il proprio stipendio.
Per gli esposti motivi, «Lettera 150» auspica un immediato ripensamento da parte di «Fp Cgil», «Cisl Fp» e «Uil Pa», suggerendo un cambio di metodo che risulterebbe epocale: scioperare … ma lavorando, con rinuncia di una quota simbolica dello stipendio a favore del comparto Sanità e contestuale svolgimento della propria consueta attività lavorativa”.