”Piena solidarietà al Presidente Mario Draghi e apprezzamento per il coraggio dimostrato dalle sue parole” dichiara il Think tank Lettera150 relativamente alla polemica con Recep Erdogan. “Il Presidente del Consiglio si muove nel solco della costituzione italiana che riconosce nella democrazia e nei valori di libertà e rispetto dei diritti umani il collante che unisce le millenarie civiltà mediterranee “Prosegue inoltre Lettera150:
“Lo sgarbo fatto a Ursula von der Leyen (nella stupefacente indifferenza di Charles Michel) da parte del governo turco rappresenta la ennesima testimonianza della involuzione politica di una grande nazione che, tradendo l’insegnamento di Kemal Ataturk, sta scivolando verso derive liberticide che colpiscono fra l’altro l’università, il mondo della cultura, la stampa, i diritti delle donne e delle minoranze”. “Chiediamo alle forze libere e democratiche d’Europa” – conclude Lettera150 – “di fare concreta pressione sul governo turco perché fermi una preoccupante deriva totalitaria”.
Sottoscrivo integralmente le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. E mi compiaccio vivamente con lui.
Le reazioni scomposte e chiassose dei sodali di Erdogan dimostrano che le parole del nostro Premier hanno colpito nel segno. Il richiamo a Mussolini è semplicemente ridicolo: il regime fascista è stato rigettato dall’Italia democratica da più di 70 anni. Cosa può dire Erdogan e i suoi del modello di Repubblica di Ataturk? Che ne è dei diritti fondamentali e civili nella Turchia odierna?
Finalmente un leader italiano che dice senza mezze parole (in una visione realistica dei rapporti) ciò che è la realtà delle cose secondo lo ‘statuto’ della democrazia.
Magistratura, mondo universitario, cultura, giornalismo, esercito (garante della laicità dello Stato turco nel disegno di Kemal Ataturk) sono stati sistematicamente sottomessi al potere del Capo.
Il nostro Ambasciatore ad Ankara non si faccia intimorire, e sostenga le ragioni del nostro Governo senza flessioni.