La legge di bilancio, in discussione al Senato, prevede la riforma del Cnr. “Il Consiglio nazionale delle ricerche, primo ente in Italia e con un bilancio di circa un miliardo di euro, e’ strategico per lo sviluppo scientifico, culturale ed economico del Paese, e ancora di più lo sarà con la gestione dei fondi che arriveranno dal PNRR. Il processo di rilancio dell’ente, indubbiamente necessario, deve avvenire nella trasparenza e nel rispetto delle competenze degli organi statutari interni, cardini dell’autonomia dell’ente stesso”, scrive in un comunicato Lettera150, l’associazione a cui aderiscono circa 300 professori universitari. Lettera150 “esprime preoccupazione per l’attuale stesura della norma e chiede al Parlamento che essa venga riformulata così da garantire la trasparenza e l’autonomia dei processi di rilancio”. L’associazione rappresenta “il timore che la gestione dei finanziamenti derivanti dal PNRR possa essere decisa da soggetti esterni al Cnr e che i 50 milioni, che la Manovra destina al rilancio dell’ente, possano essere impiegati, in una parte ad oggi indefinita, a pagare consulenze assegnate discrezionalmente”.