Sventato attacco al risparmio immobiliare degli italiani”. Così Lettera150, il think tank costituito da circa 300 docenti universitari, che saluta con favore l’accordo raggiunto in seno al governo Draghi, in merito alla delega fiscale, grazie in particolare alla decisa azione politica di Matteo Salvini che ha condotto in prima persona la trattativa con il presidente del Consiglio. “La decisione della maggioranza di governo di procedere all’aggiornamento delle rendite catastali secondo le attuali normative, stralciando ogni riferimento al valore patrimoniale degli immobili, e al contempo di preservare gli attuali regimi cedolari sugli affitti”, si legge in una nota, “va nella giusta direzione di non sottoporre a un incremento di carico fiscale quel ceto piccolo e medio che è la spina dorsale del Paese e che negli anni ha investito nel mattone piuttosto che in speculazioni finanziarie”. L’associazione di accademici con uno studio aveva dimostrato come la tassazione sugli immobili in Italia sia già più alta della media dei paesi Ocse: 6.1% contro una media del 5.5%. È quasi il triplo di altri Paesi europei come Svezia (2.2%) e Germania (2.7%). Inoltre, prosegue Lettera150, “il 94% dei proprietari di immobili ha un reddito compreso tra 0-55 mila euro. Circa il 23% ha un reddito non superiore a 10.000 euro; quasi il 45% ha un reddito compreso tra 10-26 mila; il 26% si colloca nella fascia 26-55 mila. Solo il 6% dei contribuenti proprietari immobiliari ha un reddito superiore a 55 mila euro