Il primo risultato che compare su Google digitando le parole orientamento e medicina è quello di una “Accademia dei Test”; subito dopo compaiono in ordine sparso i vari Atenei italiani, essenzialmente con i loro Open Days, inframezzati da Agenzie che reclutano sostanzialmente studenti interessati a studiare medicina all’estero, soprattutto con l’intento di evitare le forche caudine dei test di ammissione. Ne consegue che l’orientamento si confonde in prima istanza con un sistema, molto ben consolidato e molto redditizio, di cosiddette accademie che forniscono una preparazione ai test di medicina da un lato, e dall’altro con un sistema che ha negli open days dei vari Atenei il suo momento culminante. Lungi dal criticare le iniziative delle nostre Università, mi sia permesso esaminare una di queste iniziative da parte di un prestigioso Ateneo italiano: sostanzialmente esso si concretizza in: una presentazione del Corso di una mezza pagina, a contenuto meramente tecnico (numeri di CFU etc.), accompagnata da un breve filmato, alcune indicazioni tecniche sulle modalità di iscrizione ai test, un video di 14 minuti di presentazione del Museo di Anatomia dell’Ateneo ed infine un breve video, cosiddetto di presentazione del Corso e di orientamento dello stesso.
Ora sembra invece che il Ministero dell’Istruzione e del Merito voglia intraprendere un percorso di vero orientamento negli ultimi anni delle Scuole Superiori per rendere finalmente le scelte dei nostri giovani più consapevoli e ragionate. Se questo è vero sempre, lo è però molto di più nel momento in cui lo studente intenda rivolgersi agli studi di Medicina o comunque delle Scienze della Vita. Qui infatti più che altrove si realizza un incrocio molto complesso fra spinte emozionali e motivazionali con l’acquisizione di conoscenze e competenze di natura tecnica che d’altra parte diventano necessarie per lo studente che voglia partecipare ai test di ammissione. I test infatti sono per il momento confermati come strumento di selezione per l’accesso al Corso di Medicina per il prossimo triennio come recita il decreto direttoriale dl MUR del 30 novembre 2022. Per affrontare con la necessaria serenità questi test nelle loro varianti annuali però sembra evidente che solo un orientamento come quello che il MIM sembra voler adottare può davvero funzionare come strumento di democrazia. Anzi, ancor più importante se possibile anticipare tale orientamento agli ultimi due anni e questo se non altro se dovrà mantenersi il discusso decreto direttoriale del MUR, peraltro sopra citato, che avrebbe la pretesa di risolvere il problema consentendo l’accesso ai TOLC anche al penultimo anno delle Superiori. Un buon orientamento dunque potrebbe risolvere una volta per tutte la complessità di quell’incrocio sopra descritto, eliminando fra l’altro alla radice il commercio delle varie Accademie di preparazione ai test di Medicina con i costi per le famiglie che ne conseguono. Da ultimo poi otterremmo l’indubbio vantaggio di poter allineare finalmente la preparazione maturata nelle Scuole Superiori con i contenuti dei Quiz di accesso al Corso di Medicina fugando una volta per tutte quei dubbi risollevati anche di recente dal sito “tecnicadellascuola” dove Toscano giustamente solleva forti perplessità “relative alle materie e soprattutto gli argomenti concernenti le prove TOLC”. Non dimentichiamo che nella carenza drammatica di medici quale è quella di cui soffre l’Italia aiutare i nostri giovani a scegliere in modo consapevole e prepararsi adeguatamente agli studi di medicina porterebbe al nostro paese vantaggi enormi.
Paolo Miccoli
Università di Pisa