Prof. Giorgio Lorenzo Colombo,
Direttore Scientifico, CEFAT – Centro di Economia del Farmaco e delle Tecnologie Sanitarie
Dip.to di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Pavia
L’industria farmaceutica è settore centrale della ns economia globale. Ci siamo resi conto durante la pandemia in corso; la salute delle persone è legata a doppio filo a questo settore da cui dipende speranza di vita e benessere economico. Si tratta di un comparto economico enorme e che sta guadagnando importanza anno dopo anno. Secondo i dati di Statista, i fatturati delle Big Pharma, le aziende farmaceutiche più grandi al mondo, hanno superato per la prima volta 1.000 miliardi di dollari nel 2014 e, da allora, sono aumentati costantemente fino a raggiungere 1.110 miliardi di dollari nel 2022. Ma quali sono le aziende farmaceutiche più grandi al mondo, ossia le cosiddette BigPharma?
Le prime 10 aziende farmaceutiche nel mondo fatturano oltre 440 miliardi di dollari (pari ad oltre il 40% del fatturato mondiale e sono di seguito riportate, con la relativa nazionalità della casa madre.
Azienda | Fatturato in $ | Nazionalità |
1º JOHNSON & JOHNSON | (fatturato: 82,1 miliardi di dollari) | Stati Uniti |
2º LA ROCHE | (fatturato: 61,9 miliardi di dollari) | Svizzera |
3º PFIZER ( | (fatturato: 51,8 miliardi di dollari) | Stati Uniti |
4º NOVARTIS | (fatturato: 48,6 miliardi di dollari) | Svizzera |
5º MERCK | (fatturato: 46,8 miliardi di dollari) | Germania |
6º BAYER | (fatturato: 46,7 miliardi di dollari) | Germania |
7º GLAXOSMITHKLINE | (fatturato: 45,1 miliardi di dollari) | Regno Unito |
8º SANOFI | (fatturato: 42,1 miliardi di dollari) | Francia |
9º ABBVIE | (fatturato: 33,3 miliardi di dollari) | Stati Uniti |
10º ELI LILLY & CO. | (fatturato: 26,1 miliardi di dollari) | Stati Uniti |
Dalla lista sopra riportata, non ci sono aziende italiane. Ma quanto fatturano le aziende farmaceutiche di nazionalità italiana nel mondo? Le prime 5 sono in ordine sono Menarini (3,7 miliardi di Euro), Chiesi (1,8 miliardi di Euro), Angelini, (1,6 miliardi di Euro), Recordati (1,4 miliardi di Euro) e Bracco (1,3 miliardi di Euro). Poco fuori dalle top 5 c’è AlfaSigma che ha un giro d’affari di circa 1 miliardo di euro. Il confronto con le più importanti aziende farmaceutiche è davvero impietoso. Pur essendo le ns realtà nazionali importanti aziende con sedi all’estero, con validi prodotti e gestite modo eccellente dai ns manager non riescono a raggiungere nemmeno lontanamente la massa critica dei ns competitors internazionali. Le prime ns 5 aziende raggiungono complessivamente i 10 miliardi di euro, neanche la metà della EliLIlly degli Stati Uniti che è all’ultimo posto delle 10 BigPharma., considerando una parità di cambio.
Anche in questo caso, come in altri settori industriali, è necessario al ns settore farmaceutico un “bottone politico”. L’Italia dovrebbe incominciare, come successo in Francia da oltre 20 anni con la Sanofi, ad impostare una politica industriale del settore farmaceutico di crescita guidata delle ns aziende italiane con acquisizioni, fusioni per arrivare nei prossimi anni ad avere un “campione nazionale italiano”, in grado di diventare un protagonista di questa sfida mondiale. Gli strumenti ci sono; occorre metterli a sistema e spingere le ns valide realtà imprenditoriali a lavorare in sinergia tra di loro con una regia politica e un consenso condiviso degli operatori sanitari con gli interessi di salute del ns Paese.
Sono perfettamente d’accordo.