Rosa Lombardi
Ordinario di Economia Aziendale
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Il dibattito sulla legge di bilancio 2024 è entrato nel vivo. Trattasi, come noto, del Disegno di Legge n. 926, recante il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.
Il provvedimento contiene una serie di misure volte a perseguire gli obiettivi di finanza pubblica, nonché le previsioni di entrata e di spesa, assolvendo alle funzioni della precedente legge di stabilità e della legge di bilancio superate con l’emanazione della Legge 4 agosto 2016, n. 163.
Le misure riguardano i seguenti ambiti (www.senato.it): potere d’acquisto delle famiglie (artt. 2-4); contenimento della pressione fiscale (artt. 5-9); pubblico impiego e rinnovo contrattuale (art. 10); entrate, contrasto all’evasione e assicurazioni (artt. 11-25); lavoro, famiglia, pari opportunità e politiche sociali (artt. 26-40); sanità (artt. 41-50); imprese, investimenti, ricerca e istruzione e cultura (artt. 51-64); difesa e sicurezza nazionale (artt. 65-66); giustizia (art. 67); partecipazione Italiana all’UE e ad organismi internazionali e per l’Ucraina (artt. 68-70); calamità naturali ed emergenze (artt. 71-74); enti territoriali (artt. 75-85); fondi e revisione della spesa (artt. 86-89).
Da più parti definita prudente e/o sobria (e, ad avviso di chi scrive, comunque soprattutto equilibrata tenuto conto dei vincoli europei), le principali coordinate del disegno di legge sono essenzialmente, da un lato, la riduzione della pressione fiscale e, dall’altro, una particolare attenzione per le famiglie e le imprese senza trascurare il lavoro, le disabilità, sanità ed istruzione.
In disparte alcuni interventi di carattere tecnico volti a razionalizzare alcune discipline, va in particolare segnalata la riduzione della pressione fiscale, anche in termini di welfare aziendale mercé l’aumento della soglia di esenzione dei fringe benefits per i lavoratori dipendenti per l’anno d’imposta 2024, la riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva da applicare ai premi di risultato (5%) e la detassazione del lavoro notturno e festivo per il primo semestre 2024 dei lavoratori turistico-alberghieri.
Di particolare importanza inoltre le seguenti misure:
- l’incremento del bonus per asili nido (€ 2.100) per i nati dal 1° gennaio 2024 in nuclei familiari in cui siano presenti fratelli under 10 anni e un ISEE fino a 40.000 euro;
- l’istituzione del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità;
- gli interventi per le imprese, tra cui l’aumento del Fondo per la Crescita Sostenibile per gli anni 2024 e 2025;
- il Fondo per l’Erasmus italiano;
- l’Agenda SUD.
La direzione, volendo semplificare, è quella dell’equità sociale e della tutela del lavoro valorizzando il tessuto produttivo del Paese, come noto, rappresentato da decine di migliaia di piccole imprese e, come detto, l’istruzione.
Molteplici fattori sono strategici per il sostegno e lo sviluppo del sistema Paese e tra questi non può essere sottaciuta l’importanza dell’istruzione e della formazione di capitale umano a tutti i livelli. Infatti, l’investimento in competenze e il trasferimento di conoscenza operano a supporto delle organizzazioni di ogni tipo (pubbliche e private, piccole e grandi e così via) congiuntamente con altri fattori, muovendo la crescita sociale ed economica, registrando risultato finanziari e non finanziari, creando valore condiviso. Di qui l’importanza della misura relativa alla cosiddetta “Agenda SUD” – termine proveniente dal progetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, rivolto ad otto regioni per superare il divario territoriale tra Nord e Sud Italia – con previsioni di spesa che intervengono a sostegno di contratti per incarichi temporanei di personale ausiliario a tempo determinato nelle istituzioni scolastiche statali (primo e secondo ciclo) e, ancora, con previsioni di incremento del fondo per la valorizzazione del personale scolastico (ad esempio il docente tutor ed il docente orientatore) di cui all’art. 1, c. 561 della Legge 197/2022 per gli anni 2024 e 2025. Lo si ribadisce, finanziaria equilibrata e, soprattutto, equa.