Le infrastrutture scolastiche nella valorizzazione del capitale umano

Rosa Lombardi
Professore Ordinario di Economia aziendale
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Il tema della valorizzazione del capitale umano è affrontato in relazione a diversi fattori/leve nell’ambito di molteplici discipline. Nella prospettiva aziendale, ad esempio, gli aspetti organizzativi ed educativo-formativi delle risorse umane, l’esperienza e la produttività di queste ultime, la costituzione di comunità di pratica etc. rappresentano alcune prospettive di attenzione per la valorizzazione del capitale umano.

In termini più generali, tra le lenti mercè le quali traguardare il capitale umano si annoverano quelle dell’istruzione e della formazione anche con riferimento alle infrastrutture materiali e, tra queste, quelle appartenenti al mondo della scuola.

Se da un lato il ruolo del patrimonio intangibile (es. relazioni, know how, reti digitali) appare indiscusso, l’investimento in infrastrutture si configura quale componente a supporto della qualità dell’istruzione e del processo di apprendimento nella scuola e ciò nell’ottica dell’accrescimento del capitale umano.

Alcuni studi, che mettono in relazione le infrastrutture scolastiche e il processo di apprendimento delle studentesse e degli studenti nella scuola, individuano correlazioni tra questi elementi e/o svariati indicatori di performance, anche riferiti alla crescita economica. Secondo un recente studio di Banca d’Italia (Questioni di Economia e Finanza, Occasional Papers, n. 827, febbraio 2024 – Bucci et al., 2024, disponibile su www.bancaditalia.it), le infrastrutture scolastiche sono riconosciute nella “morfologia dell’edificio scolastico”, negli “equipaggiamenti”, negli “spazi educativi” e nella “collocazione della struttura nell’ambito del contesto urbano”, venendosi così a riconoscere molteplici fattori da considerare: ad esempio, la dimensione e il periodo di costruzione di ciascun edificio; la capacità di resistenza a disastri naturali; l’idoneità degli impianti elettrici; la presenza di spazi educativi per attività ad hoc, tra cui mense, palestre e laboratori; i dispositivi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche; le tecnologie e gli attributi di un’aula (es. sistema di riscaldamento e arredi), la prossimità ai mezzi di trasporto o la sicurezza dell’area urbana su cui insiste l’istituzione scolastica. Nello stesso studio (Bucci et al., 2024, pp. 21-24) sono messi in relazione, ad esempio, il tasso di abbandono (o di frequenza irregolare) e gli edifici scolastici, rilevando un miglioramento del citato tasso in presenza di edifici con mensa, serviti da mezzi di trasporto pubblici, con accorgimenti volti alla riduzione dei consumi energetici o per il superamento delle barriere architettoniche.

Uno studio pubblicato nel 2020 indaga l’impatto degli investimenti in infrastrutture scolastiche sui risultati di apprendimento degli studenti delle scuole superiori nel contesto del terremoto del 2012 nel Nord Italia, rilevando che la spesa in conto capitale per infrastrutture migliora l’ambiente di apprendimento e accresce i risultati degli studenti (Belmonte et al., 2020). E’ altresì ripresa la teoria delle finestre rotte “Broken windows theory” (Wilson & Kelling, 1982) per la quale la scuola è un ambiente comunicativo basato su segnali che possono essere correlati a processi di apprendimento.

Quanto ad alcuni dati delle infrastrutture scolastiche, utilizzando l’Anagrafe dell’edilizia scolastica del Ministero dell’Istruzione e del Merito e, in modo specifico, il portale Unico dei dati della scuola, si constata, ad esempio, che per l’anno scolastico 2023-2024, il numero di istituzioni scolastiche è pari a 8.447 con 57.859 sedi (https://dati.istruzione.it/espscu/index.html?area=anagScu): in termini percentuali, il 22,5% nel Nord-Ovest, il 15,8% nel Nord-Est, il 19,5% al Centro, il 29% al Sud, il 13,2% nelle Isole (Fonte: MIUR – Portale unico dei dati della scuola, Anagrafe scuola). Per l’anno scolastico 2022-2023 le scuole statali (base 61.307 sedi) per le quali è previsto lo scuolabus sono oltre il 68,3%, i mezzi di trasporto urbani sono presenti in oltre 58,1% dei casi, quelli interurbani in circa il 47,3%. Ancora, per l’anno scolastico 2018-2019 le scuole statali dotate di mensa sono oltre 15.160; la palestra è presente in oltre 26.340 edifici scolastici (https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/elements1/?area=Edilizia%20Scolastica).

In questa direzione, il recente provvedimento per le mense scolastiche del Ministro dell’Istruzione e del Merito ha previsto lo stanziamento di 515 milioni per favorire lo sviluppo del tempo pieno a scuola (tempo-scuola) in un’ottica di inclusione, di contrasto ai divari territoriali e di crescita sociale.

E’ in conclusione evidente come il tema delle infrastrutture scolastiche sia di particolare momento quando rapportato a quello della valorizzazione del capitale umano, del quale ultimo rappresenta, non da solo, un importante leva.


Bibliografia essenziale

Belmonte A., Bove V., D’Inverno G., Modica M., School infrastructure spending and educational outcomes: Evidence from the 2012 earthquake in Northern Italy, Economics of Ecucation Review, vol. 75, 2020.

Bucci M., Gazzano L., Gennari E., Grompone A., Ivaldi G., Messina G., Ziglio G., Per chi suona la campan(ell)a? La dotazione di infrastrutture scolastiche in Italia, Questioni di Economia e Finanza (Occasional Papers), Banca d’Italia, Febbraio 2024 disponibile su www.bancaditalia.it

Wilson, J. Q., Kelling, G. L., Broken windows. Atlantic Monthly, 249(3), 1982, 29–38.

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