Finanza di progetto, ecco perché è una utile opportunità per la scuola

La disciplina del partenariato pubblico-privato e delle concessioni è stata come noto novellata per effetto dell’entrata in vigore del D.lgs. n. 36/2023, contenente il“Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”. Uno dei principali momenti della predetta disciplina è lo strumento della finanza di progetto di cui all’art. 193 del decreto. 

Conosciuta anche come project financing o project finance, la finanza di progetto propone un modello economico per l’attrazione di investimenti in opere pubbliche che coinvolge principalmente le figure dell’ente concedente e dell’investitore istituzionale (concessionario). La proposta progettuale sottostante la concessione di lavori ad hoc o di servizi ritenuti di particolare interesse è composta dal progetto di fattibilità, dalla bozza di convenzione, dal piano economico-finanziario asseverato, nonchè dall’esplicitazione delle caratteristiche del servizio e della sua gestione.

In questo ambito il piano economico-finanziario incorpora, oltre all’esplicitazione delle assunzioni per la sua stesura, le variabili oggetto di analisi quali costi e ricavi, flussi di cassa e i relativi indici e sintesi dei principali valori economico-finanziari. In sostanza il piano definisce l’equilibrio economico e la sostenibilità finanziaria dell’opera oggetto di concessione, fissando, per interventi di carattere sociale come quelli di edilizia scolastica, un canone congruo da riconoscere al concessionario.

Di particolare rilievo risultano in ogni caso, da un lato, la durata progettuale ovverosia la durata della concessione, che di regola si sviluppa su un certo numero di anni al fine di remunerare l’investimento; dall’altro, la definizione del rischio operativo in capo all’investitore istituzionale ed il mantenimento nel tempo degli indicatori di redditività (Tasso Interno di Rendimento TIR e Valore Attuale Netto VAN di progetto e azionista) e di sostenibilità finanziaria o bancabilità (ad esempio, Debt Service Coverage Ratio DSCR e Loan Life Cover Ratio LLCR) per la verifica dell’equilibrio economico-finanziario.

La possibilità di applicare al mondo della scuola lo strumento della finanza di progetto nella sua nuova veste si riflette evidentemente negli interventi di edilizia per la costruzione o la ristrutturazione di scuole, di asili nido, di mense, per il potenziamento di infrastrutture sportive per la scuola, per la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici coinvolti e così via.

Il partenariato pubblico-privato, intervenendo nel rinnovamento del patrimonio di infrastrutture scolastiche, che in Italia è composto da oltre 40.000 edifici, in gran parte costruiti dagli anni 60 in avanti (si veda, Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica), può così attivare una relazione proattiva e di cooperazione tra soggetto pubblico e soggetto privato mercè interventi specifici.

E ciò nonostante sia comunque necessaria una previa analisi puntuale case by case dello strumento e dei profili connessi alla sua applicazione: si pensi, ad esempio, all’attivazione del project financing per la messa in sicurezza e ristrutturazione degli edifici scolastici appartenenti ad un ente locale (esempio, comune), la quale richiede preliminarmente l’analisi degli investimenti/interventi a supporto dell’operazione per la determinazione del canone a base di gara da riconoscere al concessionario per un certo numero di anni.

Gli effetti positivi della finanza di progetto nella prospettiva dell’edilizia scolastica sono da rintracciare nel potenziale risparmio di risorse finanziarie a carico dell’ente concedente, nel rinnovamento infrastrutturale pubblico con conseguente riduzione dei consumi termici ed elettrici, nell’affidamento a soggetti privati (il concessionario) della gestione di taluni servizi (esempio, mensa e pulizie).

Pensando dunque al programma del Ministero dell’Istruzione e del Merito “ Futura. La scuola per l’Italia di domani”, il quale, nell’ambito del PNRR Italia Domani, investe anche nel rinnovamento delle infrastrutture scolastiche, lo strumento della finanza di progetto in ambito scolastico onde valorizzarne il patrimonio infrastrutturale costituisce una alternativa di sicuro appeal.

Rosa Lombardi
Professore Ordinario di Economia Aziendale
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *